Buttafuori con vecchi precedenti penali perde il lavoro: per la Prefettura potrebbe trovarsi a lavorare con appartenenti alle forze dell’ordine che in passato lo hanno indagato. Il TAR gli dà ragione.

Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda del buttafuori salentino che a gennaio scorso, dopo essere stato trovato in compagnia di un pregiudicato, si era visto negare l’iscrizione nell’apposito elenco prefettizio. Successivamente, grazie ad una ordinanza del TAR Bologna, il salentino aveva ottenuto il rinnovo dell’iscrizione nel relativo albo prefettizio. Tuttavia, dopo tale rinnovo, a luglio scorso, il buttafuori salentino si era visto nuovamente revocare l’iscrizione nell’elenco prefettizio con una nuova e diversa motivazione.

In particolare, questa volta, per la Prefettura di Bologna il buttafuori, con vecchi precedenti penali, potrebbe trovarsi a lavorare con appartenenti alle Forze di Polizia che in passato hanno effettuato attività investigative nei suoi confronti e considerato altresì che i reati furono commessi nella provincia in cui si dovrebbe effettuare l’attività.

Il Tar Bologna, competente per territorio, è stato però di avviso contrario e accogliendo ancora una volta in pieno le tesi del difensore del buttafuori salentino, l’Avv. Alfredo Matranga, con sentenza pubblicata lo scorso 9 dicembre ha annullato anche questo nuovo provvedimento di revoca dell’iscrizione nell’elenco prefettizio.

Per il Giudice Amministrativo, infatti, risulta accertato l’attuale svolgimento da parte del ricorrente, dell’attività per cui è stata richiesta l’iscrizione nell’elenco prefettizio, quale dipendente di un impresa avente sede in Emilia – Romagna comune di Bologna, e pertanto detti elementi risultano evidentemente irrilevanti e nemmeno pertinenti, ai fini di supportare la legittimità del gravato provvedimento di revoca dell’iscrizione, considerato che il ricorrente si troverà in ogni caso a lavorare con appartenenti alle Forze di Polizia di stanza a Bologna o comunque in servizio in Emilia – Romagna.

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