LECCE – Per le quasi dissestate casse di Palazzo Carafa, questa proprio non ci voleva. Il Tribunale di Lecce ha condannato il Comune a pagare l’indennità arretrata ad otto ex presidenti di quartiere: ben 430 mila euro, di cui 20 mila per spese legali. Una brutta tegola.

La sentenza, depositata lo scorso 28 gennaio, accoglie pienamente le ragioni degli ex rappresentanti di quartiere. Il giudice onorario Giuseppe Quarta ha infatti riconosciuto il diritto alla corresponsione di una indennità pari al 60 per cento di quanto percepito dagli assessori, così come previsto dal decreto ministeriale 119 del 2000. Giovanni Castoro, Pasquale Aralla, Lucio Coluccia, Fabio Campobasso, Mariangela De Carlo, Carmelo Isola, Vincenzo Di Giuseppe e Pasquale Sicuro riceveranno una ricca «buonuscita» per una carica, che non esiste più da anni. Le Circoscrizioni, infatti, a Lecce sono state in piedi sino alle elezioni comunali del maggio 2012.

Il contenzioso ha avuto origine nel 2002. L’avvocato Giovanni Castoro, all’epoca presidente del quartiere Rudiae-Ferrovia e coordinatore delle varie circoscrizioni, si accorse che il Comune di Lecce corrispondeva ai presidenti di quartiere il 60 per cento dell’indennità base riconosciuta agli allora assessori comunali. In realtà, avrebbe dovuto pagare il 60 per cento dell’intera indennità percepita dagli amministratori. Aumenti compresi.

Da quella scoperta sono scaturite diverse diffide al Comune per il pagamento dell’arretrato, in modo da risolvere bonariamente e in via stragiudiziale la questione. Gli inviti, però, sono caduti nel vuoto. Da qui il ricorso alle carte bollate. Castoro si è affidato all’avvocato Alfredo Matranga, gli altri presidenti a Carlo Maria Saracino. Per quantificare il dovuto, il Tribunale ha nominato un consulente tecnico che ha determinato i singoli importi spettanti ai vari ex presidenti. Fatti i calcoli, il giudice ha stabilito il pagamento di importi notevoli: Aralla vantava un credito di 21mila euro, Campobasso di 101mila euro, Coluccia di 60mila euro, De Carlo di 101 euro, Di Giuseppe di 29mila euro, Isola di 21mila euro, Sicuro di 42mila euro e Castoro di 35mila euro. In tutto fanno 410mila euro (interessi compresi), cui vanno sommati poco più di 20mila euro per spese legali.

Il Tribunale ha stabilito che nelle circoscrizioni, che svolgono funzioni amministrative decentrate, spetta ai presidenti il 60 per cento dell’indennità riconosciuta all’assessore, calcolata però sull’intera somma da quest’ultimo percepita. Essendo incontestabile lo svolgimento di funzioni amministrative decentrate svolte dai presidenti di circoscrizione, così come è acclarato il mancato pagamento a partire dal 1° agosto del 2002 delle indennità mensili di funzione proporzionate all’aumento stabilito all’epoca per i membri di giunta, il giudice non ha avuto dubbi nel riconoscere ai ricorrenti il diritto ad essere indennizzati.

Lascia un commento

Chiudi il menu